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27 Ottobre 2023By mariacristiana

Cronache di guerra a Mendicino per Sguardi a Sud

“Il profilo panciuto di Mister” di Daniele Mattera è il quarto titolo in calendario per la sesta stagione di teatro contemporaneo al comunale di Mendicino.

Lo spettacolo dell’associazione calabro campana “Jeu de Dames” – Gioco di Dame andrà in scena domenica 29 ottobre alle ore 18 e sul palco si esibiranno Marisa Casciaro e Giada Claudia Grandinetti.

Un viaggio in treno come contenitore di storie

Quando il 3 marzo 1944 più di 600 persone, in viaggio sul treno Napoli – Bari 8017, persero la vita, asfissiate nella Galleria delle Armi tra Balvano e Muro Lucano, si capì che le vittime delle guerre non sarebbero state più solo quelle fisicamente colpite dalle armi e che il numero di civili deceduti sarebbe cresciuto sempre di più e avrebbe anche superato quello dei militari.

A questo fatto di cronaca si ispira la vicenda portata in scena dal gruppo “Jeu de Dames”, per ribadire la necessità di testimoniare contro la guerra e rappresentare il bisogno di pace.

Non una ma tre storie viaggiano sul treno carico di disperati bloccato alla stazione di un paese che sta uscendo da una guerra disastrosa: quella di Lucia e di Camilla e quella di Mister. In generale, ognuno ha una sua storia personale da raccontare. Qualcuno desidera condividerla per favorire l’incontro con l’altro, l’ascolto, l’attenzione, ingredienti fondamentali verso l’accoglimento, la comprensione, l’apprendimento reciproco e la solidarietà; qualcun altro preferisce tenerla per sé, come chiusa in uno scrigno segreto e inaccessibile. Qualche volta queste storie si incontrano, altre volte si scontrano, scatenando una guerra interiore che aspettava solo di esplodere.

Lucia trascorre la notte, leggendo a Camilla i frammenti delle storie raccolte durante i suoi viaggi in treno, le quali sono simbolo di uguaglianza e motivo di solidarietà umana. Forse in loro, Mister vede la figlia morta in un bombardamento e si avvicina, salendo per un attimo su quello stesso treno, a portare il dolore della sua vita sconvolta dalla guerra.

Il testo quanto mai attuale nasce da storie vere, da racconti ascoltati da uomini e donne di diversi paesi del mondo. Dalla mescolanza dei ricordi viene fuori la metafora del viaggio alla ricerca di un mondo di pace, dove la parola (riflessione e comunicazione) al pari dell’azione, sia lo strumento indispensabile per comprendere e sostenere i bisogni dei più deboli.

Quattro sedie sono lo scompartimento, che le due donne abitano e che ospita l’aspirazione alla pace, che si scontra con la realtà della guerra, di cui Mister è simbolo doloroso. Intorno a loro, un’atmosfera eterea sostenuta dalle note del Flauto Magico di Mozart è percorso simbolico dal buio dell’ignoranza alla luce della consapevolezza, e diventa guida di Camilla verso la luce della solidarietà.

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