L’artista teatrale calabrese, Giancarlo Cauteruccio, propone di organizzare una grande performance sulla spiaggia di Cutro un mese dopo la tragedia del naufragio del peschereccio, all’alba di domenica 26 febbraio, che ha causato la morte di circa 80 migranti. L’idea è quella di coinvolgere artisti di diversi settori per creare un momento di creazione condivisa e di espressione collettiva che serva a non dimenticare. L’obiettivo dell’iniziativa è creare un’azione viva, di emozione collettiva e di rito condiviso che promuova l’incontro tra popoli, religioni, identità e culture. Nelle intenzioni di Cauteruccio c’è la creazione di un momento di commistione in cui ogni arte possa generare ricordo di quanto accaduto; l’artista calabrese nato a Mendicino (CS), si spinge oltre, chiedendo che i resti e i reperti della tragedia vengano conservati e messi a disposizione degli artisti, così da tramutarli in opere d’arte che tutelino il ricordo della tragedia e, soprattutto, delle vite spezzate dal mare e dal ritardo nei soccorsi.