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15 Dicembre 2023By mariacristiana

Altri Sguardi tra passato e futuro: due chiacchiere con Cineforum FalsoMovimento

Si è conclusa martedì 12 dicembre la rassegna cinematografica Altri Sguardi, promossa da Cineforum FalsoMovimento e il cinema Citrigno.

Dal mese di ottobre nella sala del cinema San Nicola sono stati proiettati film premiati nei vari concorsi internazionali e che offrono un punto di vista nuovo su contesti e temi di rilevante attualità.

Dalla Romania alla Spagna, dal Marocco all’Iran, scenari differenti presentano spunti di riflessione importanti, utilizzando il linguaggio e gli strumenti della settima arte, aprendo spiragli su mondi sconosciuti o nascosti.

Giunta alla sua undicesima edizione, la rassegna è diventata ormai un appuntamento atteso dagli appassionati cinefili ma anche dai curiosi che si affacciano su produzioni che spesso restano fuori dai circuiti tradizionali.

Abbiamo raggiunto Giuseppe Scarpelli, responsabile di Falsomovimento per qualche domanda sulla stagione appena conclusa e sui prossimi progetti.

Una rassegna in continua evoluzione

Partiamo dalle origini, da dove nasce l’idea di proporre nel panorama cosentino la proiezione di film “alternativi” alla programmazione ordinaria delle sale cinematografiche?

L’idea nasce sostanzialmente dalla volontà di voler dare continuità alla ventennale programmazione di Cineforum FalsoMovimento presso il teatro comunale di Rovito nonché da parte del Cinema Citrigno agli storici martedì D’ESSAI al cinema Modernissimo. Insomma abbiamo unito le forze e il proprio bagaglio fatto di passione e di competenze.

Da dove scaturisce invece la scelta dei titoli inseriti di volta in volta nel calendario della rassegna?

Siamo molto attenti alle uscite nazionali, seguiamo i vari festival di cinema, ci documentiamo e quando possibile visioniamo le pellicole. Stiliamo una lista di possibili film e poi ne estraiamo una rosa. Ci sono film che hanno dei distributori indipendenti, che non si appoggiano alle varie agenzie di noleggio, con cui bisogna prendere contatti direttamente e pattuire i costi. Oppure ci sono per l’appunto le suddette agenzie di noleggio con cui non è sempre facile dialogare per le logiche contrattuali e commerciali stabilite con gli esercenti. Pino Citrigno in questo settore ha grande competenza. Solo in rarissimi casi siamo stati costretti a rinunciare al film. Infine non possiamo non tener conto del pubblico che è la vera forza e rende possibile tutto questo. Quindi le nostre scelte sono spesso mediate dalle esigenze degli spettatori, ne raccogliamo le richieste, cerchiamo di capire se un film sta avendo una certa visibilità sui social… Sono quindi diversi i fattori condizionanti. Non possiamo prenderci il lusso di essere troppo radicali, anche se ci piacerebbe e magari qualche volta lo siamo pure stati.

Regalare al pubblico la magia del grande schermo

Al termine di questo ciclo di proiezioni, quali frutti si raccolgono in termini di partecipazione e di consenso del pubblico?

Siamo molto soddisfatti. Il cinema cosiddetto d’autore non fa cassa, si sa! Gli spettatori causa pandemia si sono dimezzati. Le piattaforme di streaming hanno dato la mazzata finale.
Noi difendiamo la visione in sala perché è l’unica magia possibile del cinema. Il resto è un consumismo delle immagini che non lascia traccia, al massimo una traccia apparente pronta presto a dileguarsi. Certo vorremmo sempre più partecipazione ma perché sappiamo molto bene che senza il pubblico questa operazione lontana da logiche commerciali è destinata ad un epilogo.

Tra quelli inseriti nel calendario di questi ultimi mesi, quale titolo è stato accolto con maggiore interesse e ha ricevuto più attenzione?

Kafka a Teheran, Il Caftano blu, ma anche il grande film di Mungiu, Animali selvatici.

Nuovi passi e nuove proposte per il 2024

Allungando lo sguardo verso il nuovo anno, c’è già qualche anticipazione sui progetti futuri?

La nostra programmazione è quasi sempre in ritardo di un paio di mesi sulle uscite in sala. Abbiamo la necessità di stilare un programma e quindi le uscite spesso si accavallano. Comunque sicuramente recupereremo Chimera della Rohrwacher, Palazzina Laf di Michele Riondino, Misericordia di Emma Dante, Anatomia di una caduta di Justine Triet…

E in chiusura una curiosità: c’è qualche pellicola particolare che vi piacerebbe proporre al pubblico ma che ancora non siete riusciti a portare a Cosenza?

È un giudizio molto soggettivo. Da anni sogno io stesso di vedere su un grande schermo il grande cinema di Yasujiro Ozu.

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