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16 Marzo 2023By giuseppe

I dieci libri finalisti del Premio Sila (2023)

La Fondazione Premio Sila ha annunciato quali sono i dieci libri finalisti dell’undicesima edizione del Premio Sila ’49. Una lista ricca di autori affermati (su tutti Missiroli e Terranova), ma anche di penne emergenti e scrittori calabresi (tra i libri scelti c’è anche quello di Nicola H. Cosentino), che renderanno questo atto della storica competizione letteraria cosentina una delle più interessanti degli ultimi anni.

L’elenco dei dieci finalisti del Premio Sila

Le opere che si giocheranno la vittoria sono state annunciate giovedì 9 marzo nel corso di una conferenza stampa tenuta dal dal presidente della Fondazione Sila, Enzo Paolini, la direttrice Gemma Cestari e i due giurati Valerio Magrelli ed Emanuele Trevi.

Questo l’elenco dei libri scelti dalla giuria del Premio Sila:

  • La penultima illusione” (Feltrinelli) di Ginevra Bompiani
  • Dove non mi hai portata” (Einaudi) di Maria Grazia Calandrone
  • Le tracce fantasma” (minimum fax) di Nicola H. Cosentino
  •  “Il profilo dell’altra” (Edizioni e/o) di Irene Graziosi
  • Sempre tornare” (Mondadori) di Daniele Mencarelli
  • Avere tutto” (Einaudi) di Marco Missiroli
  • Il tuffatore” (La nave di Teseo) di Elena Stancanelli
  • Mastro Geppetto” (Sellerio) di Fabio Stassi
  • “Il continente bianco” (Bollati Boringhieri) di Andrea Tarabbia 
  • Trema la notte” (Einaudi) di Nadia Terranova

Che cos’è il Premio Sila

Il Premio Sila nasce addirittura nel 1949, qualche anno dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. L’idea dei fondatori era proprio quella di avviare una rinascita culturale e letteraria dell’Italia e della Calabria dopo il periodo buio del Ventennio fascista e i disastri del conflitto mondiale.

In pochi anni l’iniziativa si affermò come una delle più prestigiose kermesse letterarie del Mezzogiorno, ospitando personalità del calibro di Giuseppe Ungaretti, Carlo Bo, Luigi Russo, Leonida Répaci, Carlo Levi, Geno Pampaloni, Rosario Villari, Enzo Siciliano, Angelo Guglielmi.

Nel 2010 il premio venne profondamente rinnovato con la costituzione della Fondazione Premio Sila sotto impulso dell’allora presidente di Banca Carime Andrea Pisani Massamormile, dell’Arcivescovo di Cosenza Mons. Salvatore Nunnari e dell’Avvocato Enzo Paolini.

Negli ultimi anni il premio ha raggiunto una rilevanza sempre più grande nel panorama letterario locale e nazionale, dando spazio ad alcune delle migliori penne nazionali come l’ultimo vincitore del premio Strega Mario Desiati.

La scorsa edizione, invece, ha visto trionfare Nicola Lagioia con “La città dei vivi” edito da Einaudi (sezione Letteratura), Nadeesha Uyangonda con “L’unica persona nera nella stanza” edito da 66thand22nd (sezione Economia e Società) e la politica e scrittrice Luciana Castellina (Premio alla carriera) i vincitori della decima edizione del Premio Sila ’49.

Paolini: “Entusiasti per le scelte compiute”

Il presidente della Fondazione Premio Sila, Enzo Paolini, ha espresso tutta la propria soddisfazione per la qualità delle opere finaliste, comunicando che il vincitore sarà annunciato nella seconda decade di giugno. Tra fine marzo ed inizio aprile, invece, inizieranno gli incontri con gli autori, dopo i quali verrà effettuata un’ulteriore scrematura con la selezione dei cinque libri che si giocheranno il premio finale.

«Siamo entusiasti delle scelte compiute, – ha detto Paolini nel corso della conferenza stampa di presentazione del Premio – ma soprattutto siamo felici di intraprendere nuovamente un viaggio nel mondo della cultura e dei libri. Viaggio – ha proseguito – che coinvolgerà l’intera città, il suo centro storico e tutti quei luoghi tanto belli quanto dimenticati».

Paolini ha annunciato anche una novità assoluta che darà un tocco internazionale all’intera manifestazione e lustro alla città di Cosenza:

A maggio sarà nostro ospite lo scrittore statunitense Peter Cameron, autore di “Un giorno questo dolore ti sarà utile” (Adelphi) ed è con lui che inaugureremo la serie di incontri con romanzieri internazionali.

Enzo Paolini

Le prime impressioni dei giurati Trevi e Magrelli

Durante la conferenza erano presenti in collegamento web anche i due giurati di questa edizione del Premio Sila, ovvero Emanuele Trevi e Valerio Magrelli, che hanno presentato i libri dei dieci finalisti sottolineandone la grande varietà di contenuti, stili e storie raccontate. «Si passa dal libro di Ginevra Bompiani, da definire umanamente intenso, a quello del conterraneo Nicola H. Cosentino, che è intessuto di musica e parla della vocazione creativa come fattore di fragilità – ha spiegato Emanuele Trevi -, fino al romanzo storico di Nadia Terranova, un libro sulla ribellione e sulla possibilità di salvarsi prendendo in mano il proprio destino. Poi – ha aggiunto Trevi – ci sono i libri di Tarabbia e Stancanelli che, a mio parere, sono accomunati da un’autentica ossessione per la Storia e in maniera originale ci parlano del nostro passato».

I finalisti dell’undicesima edizione del Premio Sila.

Anche Valerio Magrelli ha offerto qualche spunto interessante sui dieci concorrenti: «Il libro di Calandrone, particolare figura anfibia in grado di spaziare dalla prosa alla poesia, che è un’autobiografia capace di tratteggiare l’immagine di una certa Italia; quello di Graziosi, dove l’interferenza tra mondo reale e mondo virtuale finisce per alterare l’identità; il romanzo “on the road” di Mencarelli che ci fa conoscere un’umanità estremamente diversificata; Missiroli, in bilico, con una scrittura lineare, tra pathos e falsa indifferenza; il romanzo di Fabio Stassi, una riscrittura sorprendente della favola di Collodi, che si basa sulla figura di un uomo solo ed emarginato e fa emergere l’amore sconfinato per il sogno di un bambino».

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