Sabato 23 e domenica 24 marzo si rinnova l’appuntamento con le “Giornate FAI di Primavera”, il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico.
Il FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano) offre l’opportunità di scoprire tesori di storia, arte e natura in tutta Italia con visite a contributo libero in oltre 750 luoghi di 400 città, la maggior parte dei quali solitamente inaccessibili o poco conosciuti.
Nel territorio cosentino le proposte per quest’anno ruotano intorno all’Università della Calabria e alla riserva naturale I Giganti della Sila.
Dai Giganti della Sila all’orto botanico dell’Unical
Le proposte per il fine settimana dedicato alle “Giornate FAI di Primavera” di Cosenza seguono il filo conduttore delle bellezze naturali.
Torna nuovamente l’appuntamento con I Giganti della Sila, maestoso bosco secolare che sopravvive intatto dal Seicento ed affidato in concessione al FAI dal Parco Nazionale della Sila dal 2016. Per l’occasione è prevista la visita guidata con la direttrice e un’attività di trekking intorno alla riserva naturale, lungo un percorso di 6 km.
La novità di questa edizione è rappresentata dall’orto botanico dell’Università della Calabria, che costituisce un vero e proprio laboratorio-natura all’aperto con l’obiettivo di far scoprire, conoscere e amare le specie spontanee della flora calabrese. All’interno vivono più di 400 specie di piante vascolari, a cui si sono aggiunte nel tempo le varie collezioni di piante. Per le sue peculiarità naturalistiche, l’area è un Zona Speciale di Conservazione dal 2005 e può quindi definirsi testimone degli aspetti peculiari della storia geologica e botanica della nostra regione.
Per gli iscritti al FAI poi nelle due giornate sono riservate attività speciali all’interno dell’ateneo, come la ricostruzione della storia dell’Unical e del Campus con visita guidata ad una mostra che ne ripercorre le tappe , i suoi principi ispiratori, gli elementi architettonici. Prevista visita speciale al LIU per i più recenti studi sulle acque meteoriche e la creazione di orti e giardini sui tetti; così come all’infrastruttura di ricerca STAR, con la descrizione della sua innovativa sorgente di raggi X e delle sue applicazioni sia in campo biologico e biomedicale, sia nel campo dei materiali, dai reperti archeologici fino ai materiali avanzati per le ingegnerie e le nanotecnologie.
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